13 febbraio 01 - Firenze C5 - Reggio Emilia C5 3-3 (2-0)
SCANDICCI - C'era molta curiosità ad accompagnare la prima uscita ufficiale del Firenze contro una squadra non toscana, dopo un anno e mezzo dal drammatico spareggio con l'Afragola.
C'era pure da conoscere questo Reggio Emilia, avversario di turno dei fiorentini, anche per rendersi conto di quale potesse essere il livello tecnico del calcio a 5 nelle altre regioni in vista, ovviamente, di una promozione nella serie B nazionale che ancora è possibile nonostante il grave passo falso col Casellina.
Quella che ne è uscita è stata una partita strana, a tratti inspiegabile.
Parte forte il Firenze, addirittura troppo. C'è voglia d'impressionare, di spaventare l'avversario ed i nostri, Matrisciano in testa, ringhiano e conducono un gioco dal ritmo elevatissimo, con e senza palla.
E a far paura all'avversario ci riescono, non c'è dubbio. Il guaio è che questo atteggiamento "insospettisce" anche i direttori di gara che, durante tutto l'incontro, non esitano mai a fischiare quanti più falli al Firenze, talvolta esagerando in severità.
La storia dell'incontro non la fanno però gli arbitri, ma i giocatori in campo e in particolare, nel primo tempo, quelli del Firenze.
La prima azione degna di nota è un contropiede che Masi conclude a lato: è il 4° minuto. Solo centoventi secondi dopo è la volta di Landi, che prova a servire lo stesso Masi sul secondo palo, ma senza esito.
Il gol, però, non si fa attendere troppo: all'8° Matrisciano si libera sulla destra e scocca un diagonale che, con un po' di fortuna, termina sul piede del portiere reggiano, Lugli, e carambola in rete.
La reazione del Reggio Emilia è sterile. Il gioco degli ospiti è lento e si sviluppa lontano dall'area. L'unica occasione su azione della prima metà dell'incontro arriva, infatti, da un tiro da lontano di Caraffi al 9° bloccato senza difficoltà da Guasti.
I gigliati, dal canto loro, conducono la partita, ma indubbiamente avvertono l'assenza di Succi (dolorante alla coscia destra) il quale avrebbe senz'altro amplificato il divario tecnico ed atletico a danno degli emiliani e reso ancora più efficace il già efficace recupero palla dei toscani.
Nonostante ciò i pericoli per Lugli sono tanti. Si ricomincia dal 10° con Matrisciano che spara alto sul secondo palo per poi passare a Pieri che al 13° conclude dalla sinistra sempre sul secondo palo della porta avversaria.
Si arriva così al 21°. L'azione è interminabile. Prima Fabbri interviene sul tiro, dalla sinistra, di Matrisciano; poi, sulla ribattuta del portiere, interviene Mugnaini. Ma non basta ancora e, in scivolata, deve spingerla dentro Fabbri.
Si va sul 2-0 ed il Firenze potrebbe cominciare a capitalizzare la situazione. Fra l'altro gli avversari cominciano ad aprirsi e questo rende più pungente l'azione in profondità dei toscani.
Tuttavia è in questo momento che il maggior carico di falli si fa sentire. Al termine del tempo i tiri liberi a favore del Reggio Emilia saranno due: il primo calciato alla sinistra di Guasti da Munari al 27°, il secondo deviato sul palo dall'estremo difensore biancorosso al 31° su tiro di Anzivino.
Nel secondo tempo la musica cambia. I reggiani scendono in campo decisi al tutto per tutto e cominciano a pressare alto i padroni di casa.
Sarà passato si e no un minuto dalla ripresa del gioco quando Munari si invola sulla sinistra, fornisce l'assist a Caraffi che, complice una difesa "fossile" del Firenze, può concludere al volo sotto il sette della porta di Guasti.
Il gol è un duro colpo per gli uomini di Barbieri che, per dieci minuti buoni, paiono perdere veramente la testa.
Certo, c'è sfortuna nei due pali consecutivi colpiti da Garbin al 2° e al 4°, ma gli errori di Landi e Pieri al 9° e 11° sono talmente grossolani quanto, purtroppo, gravi dato che da essi hanno origine, rispettivamente, i gol di Anzivino e Monari.
La crisi d'identità però passa ed i padroni di casa cercano disperatamente di ristabilire la situazione.
Si segnalano le occasioni per Pieri al 14° (bel dribbling concluso con un tiro alla sinistra di Lugli), Buchetti al 15° (assist fallito, da destra, per Matrisciano sul secondo palo) ed i tiri liberi di Lo Conte al 21° e 23°.
Senza dimenticare, poi, la bella azione di Caristia al 24°, che termina con un tacco di Lo Conte respinto da Geti sulla linea, oppure ancora il diagonale dello stesso Caristia un minuto dopo.
Ormai il Firenze merita il pareggio. Eppure rischia di prendere un altro gol quando Geti può calciare, è il 31°, un altro tiro libero.
Fortunatamente la palla termina alta ed i biancorossi, rinfrancati, ci provano ancora. Buchetti vede Masi in area avversaria, lancia lungo ed il n°11 gigliato non si fa pregare: il suo diagonale termina vicino al palo lontano, dentro al sacco.
Termina così una partitaccia dove il Firenze si deve rimproverare, oltre ad un nervosismo ed una foga eccessivi durante tutta la gara, quei dieci minuti di pazzia (postumi di festeggiamenti anticipati di San Valentino?) che hanno compromesso indiscutibilmente il risultato anche se non necessariamente il passaggio del turno.
Certo, si può dire che ci sia stata tanta sfortuna, specie dopo lo svantaggio, ma non si può nemmeno negare che sia mancato, da parte nostra, qualche cosa. Magari solo un po' di lucidità in più, se è vero che, comunque, la differenza tecnica tra le due squadre è venuta fuori a più riprese.
Al Reggio Emilia va riconosciuto il grande merito di non essersi disunito sul risultato di 0-2. Al Firenze va l'augurio di riuscire a riordinare un po' le idee: la squadra è forte e tutti coloro che la compongono devono ricordarlo. Sempre. [MG]
 
Marcatori: 8° Matrisciano(F); 21° Fabbri(F); 31° Caraffi(R); 39° Anzivino(R); 41° Munari(R); 62° Masi(F)
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