Company Logo

Dal regionale al nazionale... - Dal regionale al nazionale - 2

Lo scampato pericolo fa correre ai ripari la dirigenza e, identificati i punti deboli in vista della successiva stagione 95/96, viene preso dal San Michele il portierone Alessandro Parronchi, richiamato Paolo Urbini, e, dopo un anno di vicissitudini, finalmente può essere tesserato David Gammino. Nel frattempo l'allenatore Valeriani lascia per motivi familiari e la squadra viene affidata a Pomposi con l'aiuto di Urbini.
L'esperimento funziona. La squadra <strong>(foto 4)</strong> nonostante la giovane età resta in gioco per il campionato fino a poche giornate dalla fine. Dimostra di aver imparato in fretta, ma ha ancora troppi buchi di rendimento per essere competitiva e comunque ha una difesa troppo allegra per poter avere ambizioni.
E si arriva così al 96/97: in Estate si comincia a pensare che cosa occorre per fare il grande salto.
Prima mossa è cambiare nome e chiamarsi Firenze; la seconda ricreare uno staff dirigenziale ancora più efficiente. Infine, trovare due attaccanti e due difensori.
Formalmente il cambio di denominazione non viene accettato dalla FIGC per ritardo di presentazione, ma per tutti la squadra si chiama già da tempo Firenze Calcio a 5.  Arriva Renato Faggi con l'incarico di direttore generale, mentre i due attaccanti vengono comprati subito. Sono Falciani e Rufi. Subito dopo arriva il roccioso difensore, con il vizio del gol, Andrea Cimini da Prato. Il ritorno, nel mercato di novembre, di Colella, con la sua maniera di organizzare la squadra in campo (alla Fabrizio Rendina per intenderci), stravolge completamente i piani del duo Pomposi-Urbini. <br>I risultati a breve sono mediocri, ma Urbini, personaggio estremamente intelligente, intravede in questa rivoluzione grandissime possibilità di crescita. Da grande personaggio qual è, chiede di poter fare solo il giocatore e, da quel momento, si preoccuperà solo di sfondare le porte degli avversari. <br>Poco dopo il giro di boa, il Firenze <strong>(foto 5)</strong> è però solo quinto con sette punti meno della capolista. Sembra le faccia tutte apposta per perdere il campionato, ma le quattro compagini che lo precedono fanno peggio, cominciano a perdere punti con le cosidette squadre minori. <br>Si avvertono i primi segni di nervosismo: partite perse a tavolino, ricorsi e contro ricorsi, risse paurose, punti di sutura sul viso della gente, tensione esagerata, isteria collettiva. Sui bollettini del giudice sportivo c'è sempre qualcuno che fa ricorso. Roba da star male. <br>Squadre che sembravano tagliate fuori dal campionato si sono viste così riaprire possibilità impensate e, in tutto questo trambusto, fortunatamente il Firenze fu coinvolto una sola volta, anche se, in un colpo solo, a Livorno perse due punti, Gammino e Urbini. Ma fu l'ultima volta perché i ruggiti di Andrea Rosso, in Brasile per lavoro, arrivarono direttamente a Firenze senza l'ausilio del filo del telefono. <br>Alla quarta di ritorno Faggi manda in campo l'ultimo jolly, Antonio Di Gennaro. Sfortunatamente, il "Dige", a causa di un fastidioso strappo muscolare, ha potuto giocare solo pochissime, ma determinanti, partite. <br>Oramai, però, la squadra ha già il vento in poppa e, come un rullo compressore, spazza via chiunque si presenti davanti. Era cominciata quella striscia postiva di vittorie che durò, tenendo conto anche del successivo campionato di B, per ben 34 partite. <br>Vinto il proprio girone il Firenze deve affrontare lo spareggio a Monsummano con il San Miniato di Siena e di Fronte ad un pubblico incredibile Firenze e San Miniato danno vita ad un match incandescente e, solo allo scadere del secondo tempo supplementare, i biancorossi con Riccardo Martini hanno ragione per 3 a 2 sulla fortissima formazione di Maestrini.
Di norma, per essere promossi, era sufficiente vincere il proprio girone, ma in quella stagione servivano invece almeno tre partite. Dopo aver superato il durissimo scoglio del San Miniato, il Firenze spareggia con Marche e Umbria.
La prima è in Ancona, senza Urbini, Gammino e Lo Conte (per motivi...tecnici): i nostri rimediano una sonora sconfitta per 8-4, che mette in forse l'ambita promozione. Occorrono quattro reti contro gli umbri per passare il turno e in quel di Ponte a Greve, sotto un sole accecante e in un clima tropicale, i gigliati tirano fuori tutta la rabbia che avevano in corpo e con Urbini (due volte), Colella e capitan Lo Conte portano il Firenze in serie B. Mentre tutti festeggiano, si abbriacciano e portano in trionfo mister Pomposi, Paolo Urbini, tra lo stupore dei presenti, armato di martello appende letteralmente...le scarpette al chiodo. Dopo otto stagioni, dopo aver portato per ben due volte il Firenze in serie B, il capitano lascia.

SPONSOR

BBC Banca
systus

Eventi Firenze c5

GLI IMPEGNI DI TUTTE LE SQUADRE DEL FIRENZE C5

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30

Statistiche Accessi

3429534
OggiOggi965
IeriIeri2683
Questa settimanaQuesta settimana7515
Questo meseQuesto mese52413
TotaliTotali3429534

You have allowed cookies to be placed on your computer. This decision can be reversed.




Powered by Joomla!®. Designed by: hosting company dot-MX domains Valid XHTML and CSS.